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Vivere il “metodo scientifico”

A scuola si insegna il metodo scientifico “in teoria”; questa mattina abbiamo provato a “viverlo”.

Divisi in gruppi, con pezzi di legno e di polistirolo, tubetti richiudibili, coperchi di vasetti, sassi, turaccioli, contenitori ‘barchette’ e un catino pieno d’acqua, abbiamo visto quali oggetti galleggiavano e quali no, poi abbiamo variato la massa di alcuni oggetti, per esempio aggiungendo sassi nei tubetti o mettendone alcuni sopra quelle specie di barchette. 
Quindi, dopo aver OSSERVATO, abbiamo fatto delle IPOTESI:

  • il galleggiamento dipende dalla massa, dalla forma dell’oggetto, da come è distribuita la massa…

e ci siamo fatti delle domande:

  • perché un pezzetto di metallo galleggia se ha la forma dello scafo, mentre se lo si compatta in una pallina va a fondo?
  • perché un pezzo, anche grande, di polistirolo non affonda?

Alla fine abbiamo capito che tutto dipende dal rapporto tra massa e volume:

  • se il volume è maggiore della massa, l’oggetto galleggia,
  • se la massa è maggiore rispetto al volume, l’oggetto affonda.

Abbiamo misurato la massa e abbiamo calcolato il volume di alcuni oggetti, per gli oggetti che non galleggiavano il rapporto tra massa e volume era maggiore di 1, per gli altri era minore di 1, quindi la nostra ipotesi era confermata.

Alla fine abbiamo scritto una relazione per comunicare la nostra scoperta, perché la scienza non si può tenere per sé.

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