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Nello zainetto una rocca medievale

Alla partenza le aspettative non sono alte: i soliti castelli con le solite spiegazioni e magari piove pure! E che sonno, sveglia all’alba…

Però che bello ritrovarsi sul pullman a chiacchierare dell’estate appena passata. Non ci accorgiamo nemmeno del traffico, in un attimo siamo a Soncino, giù veloci dal pullman, aria fresca sulla faccia, la tranquillità del borgo ed ecco in un attimo la storia: molto prima dei Whatsapp siamo al museo della stampa, circa nel 1400, la guida ci racconta come funziona il torchio da stampa, inventato da una famiglia ebrea; geniali questi antichi già pensavano a modelli di caratteri differenti. Ora però tocca a noi, mettiamo le mani in pasta.. cioè nell’inchiostro: dobbiamo comporre con gli antichi caratteri la scritta: “Le acrobazie della stampa”. Acrobazie, letteralmente! Com’era diverso, ogni carattere aveva un peso, e le parole si componevano al contrario e ci voleva tanto a comporre anche solo una breve frase. Forse si pensava meglio a quello che si diceva, oggi le parole corrono più veloci, non hanno un peso e volano via nei social…

Con tutti questi pensieri alla fine viene fame, c’è tanto spazio anche per giocare nell’oratorio del paese che ci ospita. Non è finita: dopo pranzo ci rituffiamo nel passato, entriamo finalmente nel castello, ci accompagna la guida, tra enormi stanze, camini, arazzi con i suoi racconti ci sentiamo come dei giovani nobili!

E poi ritorno al presente, risaliamo sul pullman stanchi ma contenti, immersi nel traffico e, con ancora le teste ancora a Soncino, ci sentiamo più ricchi, nello zainetto tanti ricordi e pezzettini della nostra storia.

Leonardo Cameroni 2^ A

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