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In biblioteca

“La polvere d’oro” è il titolo del progetto scelto per imparare a riconoscere e coltivare la resilienza. Etimologicamente la capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi, l’attitudine a riprendere, dopo una deformazione, l’aspetto originale. Un’antica pratica giapponese prevede di riparare con l’oro gli oggetti rotti e l’imperfezione aggiunge bellezza e unicità alla loro storia. È questo il prezioso insegnamento dei libri che ci sono stati presentati e che abbiamo sfogliato insieme.

A questo momento ne è seguito un altro, che poi abbiamo continuato in classe, al ritorno a scuola. Ogni alunno ha scritto su un biglietto una parola da donare e ne ha sorteggiata un’altra che gli è stata donata. È stato bello e arricchente perché ognuno ha espresso il suo punto di vista senza essere giudicato, abbiamo allargato gli orizzonti del significato di alcune parole, abbiamo riscontrato tanti punti di contatto con le esperienze di ciascuno…

Ecco la sintesi del laboratorio “Parole da accogliere e da donare”: pace, solitudine, amicizia, uguaglianza, accoglienza, grazie, ascoltare, abbraccio, donare, perdono, auguri, fantasia, insieme, festa, accettare, libertà, occhi, gentilezza, viaggiare.

Le espressioni con cui hanno condiviso i loro sentimenti, oralmente in biblioteca e per iscritto in classe, rivelano quanta ricchezza e profondità c’è in ognuno dei nostri ragazzi! Abbiamo tutti un urgente bisogno di “coltivare” questa polvere d’oro capace di impreziosire ogni vita. Anche la nostra!

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